Cos’è il forex? – Corso completo gratuito

Per Forex (acronimo di Foreign Exchange) si intende il mercato finanziario che consente lo scambio di valute. Foreign exchange , tradotto letteralmente, significa valuta straniera o estera.

Quindi attraverso il forex è possibile scambiare una valuta con un altra come si potrebbe fare in aeroporto o in prossimità di una dogana. L’unica differenza è che nel caso del forex lo scambio è virtuale e non materiale.

Il Forex è il mercato finanziario più grande del mondo per volume di denaro movimentato, ogni giorno vengono scambiati trilioni di dollari e per questo rappresenta un’ottima occasione per guadagnare per chi sa come muoversi.

Nel caso tu voglia guadagnare online da casa per arrotondare lo stipendio già ti dico che non fa al caso tuo. Il forex è una materia complessa e rischiosa che va affrontata con la dovuta preparazione.

Come si guadagna con il forex?

Per spiegare come si guadagna con il forex secondo me è molto più efficace ricorrere a un esempio derivante dal trading online.

Poniamo caso tu parta per gli Stati Uniti e debba cambiare 500 € in dollari. Se tu dai questa cifra in euro avrai indietro una quantità di dollari che può variare in base al tasso di cambio. Facciamo finta che il tasso di cambio sia di 1,4, ciò significa 1 euro equivale a 1,4 dollari. Quindi se dai 500€ avrai indietro 700 dollari (500×1,4).

Passa un certo periodo di tempo e tu decidi di rientrare in Italia, facciamo sempre finta che tu non abbia speso nemmeno un dollaro durante il tuo soggiorno (magari sei stato ospitato da qualcuno e hai sempre scroccato tutto). Ipotizziamo che durante il periodo di tempo che hai trascorso negli Stati Uniti il tasso di cambio sia sceso a 1,3 e vediamo cosa succede. Arrivato in aeroporto dai i tuoi 700 dollari e indietro ti daranno 538,46 euro (700/1,3) che è una cifra maggiore rispetto a quella che avevi quando sei partito. Questa in gergo viene detta “plusvalenza”.

Sul forex si guadagna scambiando valuta e sfruttando i tassi di cambio favorevoli

Trasferendo questo ragionamento nel virtuale ecco semplificato il funzionamento del forex.

Questo ovviamente è solo un esempio semplificativo ma utile per capire la meccanica che sta alla base del forex.

Qual è la sede del forex?

Il Forex, a differenza delle borse tradizionali, non ha una sede fisica, si tratta di un mercato decentralizzato. Quindi se ti stai chiedendo “dove si trova il Forex?” la risposta è: da nessuna parte.

Il fatto che il Forex non abbia una vera e propria sede fisica però non deve trarti in inganno. Questo non lo rende inaffidabile o volatile, anzi esistono molti controlli su di esso ed è strettamente regolamentato.

Chi ne prende parte?

Al forex prendono parte le banche, sia quelle piccole che quelle più grandi come quelle centrali, i fondi d’investimento, i governi stessi e i broker. Oltre a questi c’è un fitto sottobosco di cui fanno parte le persone “normali” come me e te, questi vengono definiti trader “retail” o, in maniera più simpatica, “pesci piccoli”

A che ora è possibile fare forex?

Il forex è aperto 24 ore su 24 partendo dalla domenica sera fino al venerdì sera. Questo orario non è casuale ma dipende dal fatto che la prima sessione ad aprire nel mondo è quella di Sydney. Il forex di Sydney apre il lunedì mattina e quando in Australia è lunedì mattina in Italia è domenica sera.

Cosa si compra e cosa si vende sul forex?

Come già specificato, attraverso il Foreign Exchange è possibile scambiare valute. Queste sono suddivise in diversi gruppi.

Il primo gruppo è quello delle Majors, ovvero le valute maggiori, le più stabili e le più scambiate. Queste sono:

  • EUR: Euro Zona – Euro;
  • USD: United States Dollar – Dollaro americano;
  • GBP: Great Britain Pound – Sterlina inglese;
  • JPY: Japanese Yen – Yen giapponese;
  • CHF: Swiss Franc – Franco svizzero (CH deriva da Confoederatio Helvetica, nome latino della Svizzera);
  • AUD: Australian dollar – Dollaro australiano;
  • CAD: Canadian dollar – Dollaro Canadese;
  • NZD: New Zeland dollar – Dollaro Neozelandese.

Leggendo le varie sigle si può intuire come ognuna di esse sia un acronimo. Le prime due lettere di ogni sigla rappresentano la nazione di appartenenza mentre di solito l’ultima lettera è l’iniziale della valuta. Ad esempio USD non è altro che l’acronimo di United States dollar ovvero dollaro americano. Fa eccezione l’euro che viene identificato con la sigla EUR in quanto euro zona ed Euro hanno le stesse iniziali.

Le valute sopra elencate vengono dette maggiori in quanto sono le più scambiate.

Come si vende e come si compra sul forex?

Sul forex le valute vengono sempre scambiate in coppie, ovvero si compra ogni transazione non è altro che uno scambio. Per esempio se io dispongo di euro con essi posso comprare dollari, quindi do euro in cambio di dollari (EUR/USD). Se penso che lo yen si rafforzerà rispetto al dollaro e voglio trattare questa coppia (USD/JPY) se non ho dollari non lo posso fare, perciò dovrò prima comprare dollari per poi scambiarli con yen.

Esistono 3 tipi di coppie:

  • maggiori;
  • minori;
  • esotiche.

Le coppie maggiori sono tutte le coppie che includono il dollaro statunitense (USD) e una valuta maggiore, quindi sono sette in totale e sono:

  • EUR/USD;
  • USD/JPY;
  • GBP/USD;
  • USD/CHF;
  • USD/CAD;
  • AUD/USD;
  • NZD/USD.

Le coppie minori sono invece tute le altre coppie di valute maggiori che non includono il dollaro americano. Per esempio EUR/JPY (euro/yen), oppure GBP/NZD (sterlina inglese/dollaro canadese) e via discorrendo… Le coppie minori sono più di venti e sono tutti gli incroci tra le valute maggiori meno le coppie maggiori, per questo motivo vengono anche definite cross, ovvero incrocio. Quindi, in definitiva, sono gli incroci tra tutte le valute maggiori eccezion fatta per il dollaro.

Per creare un coppia minore basta prendere una valuta maggiore, che non sia il dollaro statunitense, e incrociarla con un’altra qualsiasi valuta maggiore che non sia il dollaro statunitense. Se in una transazione c’è una valuta maggiore e il dollaro statunitense essa sarà una coppia maggiore.

Le coppie esotiche sono incroci tra le valute maggiori e le valute dei paesi emergenti, ovvero paesi prima poveri o con un’economia stagnante in fase di forte crescita e sviluppo, come ad esempio il Brasile, il Messico, Hong Kong, etc.

Da questa breve descrizione si può intuire che il dollaro è la valuta più scambiata e rappresenta il centro di gravità del forex, possiamo affermare addirittura che ne sia il re in quanto è presente in oltre l’80% delle transazioni.

Quando si sceglie su che tipo di coppie investire bisogna tener conto di diversi fattori. Esistono infatti alcune variabili di cui tener conto. Le differenze tra coppie maggiori, minori ed esotiche principalmente sono:

  • spread, che è più alto nelle coppie maggiori rispetto a quelle minori ed esotiche;
  • volatilità, che è maggiore nelle coppie minori e in quelle esotiche a causa della minor liquidità.

Le varie sessioni di trading del forex

Il mercato del forex è aperto 24 ore su 24 dalla domenica sera al venerdì sera, quindi 5 giorni a settimana.

Il forex apre quando comincia la prima sessione della settimana, per prima sessione si intende a livello globale. Le sessioni principali sono:

  • europea (Londra);
  • statunitense (New York);
  • asiatica (Tokyo);
  • australiana o dell’Oceania (Sydney).

Nel caso del forex la prima sessione ad aprire è quella di Sydney che apre il lunedì mattina quando da noi in Italia sono le 23:00. A seguire aprono le sessioni di Tokyo, di Londra e infine quella statunitense, ovvero la sessione di New York. Queste sono le sessioni principali nelle quali avviene la maggior parte delle transazioni.

La giornata di trading del forex è quindi suddivisa in quattro sessioni:

  • 1° sessione (23:00-8:00): sessione di Sydney (australiana);
  • 2° sessione (1:00-10:00): sessione di Tokyo (asiatica);
  • 3° sessione (9:00-18:00): sessione di Londra (europea);
  • 4° sessione (14:00-23:00): sessione di New York (statunitense).

Tra parentesi sono indicati gli orari italiani delle varie sessioni. Le differenze di fuso orario consentono una copertura h24.

Le varie sessioni di trading forex consentono una copertura h24

Quali sono le sessioni migliori per fare trading?

Le migliori sessioni per acquistare o vendere sul forex per chi vive in Italia sono quella europea e quella statunitense. Questo sia per comodità di orario, in quanto fare trading di giorno è sicuramente più comodo rispetto a farlo di notte, sia perché queste sono le sessioni che hanno una liquidità maggiore e quindi anche uno spread ridotto.

Come funziona il forex?

Sfruttare i tassi di cambio favorevoli è la base del forex.

Capire come funziona il forex non è così immediato come capire il mercato azionario. Tra i due mercati però c’è una certa analogia che può aiutare a comprendere meglio il mondo del forex.

Quando si comprano delle azioni di un’azienda lo si fa perché si è convinti che il loro valore aumenterà e che quindi si avrà un guadagno nel momento in cui si andranno a vendere quelle azioni. Per esempio facciamo finta di sapere che a breve uscirà un nuovo modello di auto FIAT e, credendo che sarà un successo, compriamo delle azioni dell’azienda a 100€ ciascuna. A questo punto possono accadere due cose:

  • Il nuovo modello riscuote un notevole successo e le azioni della FIAT aumentano di valore fino ad arrivare a 120€ ciascuna;
  • Nessuno compra il nuovo modello di auto, l’azienda ne risente e le azioni calano di valore fino ad arrivare a 80€ ciascuna.

Nel primo caso, rivendendo le azioni, trarremmo guadagno, nel secondo caso avremmo una perdita di capitale potenziale.

Nel forex avviene esattamente la stessa cosa. È come comprare azioni di un paese. Se comprate la coppia USD/Euro, cioè comprate dollari utilizzando euro, lo fate perché vi aspettate che l’economia degli Stati Uniti crescerà rispetto a quella europea. È quindi come comprare azioni degli Stati Uniti.

Terminologia del forex

Sapere e capire la terminologia del forex aiuta a districarsi meglio in questo mercato.

Veniamo ora alla terminologia usata nel forex. Per capire bene il mercato delle valute occorre avere almeno un’infarinatura dei termini più usati in questo campo. In questo modo sarà anche più facile usare le app dei broker, leggere i grafici e capire come investire.

Tasso di cambio

Il tasso di cambio è il rapporto di una valuta rispetto a un’altra valuta.

Per esempio volendo comprare 10.000 € usando dollari, ovvero investendo nella coppia EUR/USD, al tasso di cambio di 1,15 avremmo comprato 10.000€ usando 11.500 dollari (10.000€ x 1,15). Se, dopo un po’ di tempo, il tasso di cambio è aumentato a 1,18 scambiando quei 10.000 euro per dollari avremmo 11.800 dollari (10.000€ x 1,18). In questo caso avremmo guadagnato 300$ (11.800$ – 11.500$). In gergo questo guadagno viene chiamato plusvalenza, ovvero una differenza in positivo rispetto all’investimento iniziale.

Se invece il tasso di cambio fosse diminuito e avessimo voluto vendere ugualmente avremmo avuto una perdita di denaro o minusvalenza, ovvero una variazione in negativo rispetto all’investimento iniziale. Tornando al nostro esempio se avessimo avuto come tasso di cambio 1,10 dalla vendita di 10.000€ avremmo ottenuto 11.000$ (10.000€ x 1,10) perdendo così 500$.

Valuta base e valuta quotata

Come già specificato le valute vengono sempre scambiate in coppia simultaneamente, questo perché nel forex si compre una valuta e contemporaneamente se ne vende un’altra.

Come esempio possiamo prendere la coppia EUR/USD quotata a 1,1856. La prima valuta della coppia, quella di sinistra, ovvero l’euro viene chiamata valuta base e viene posta come numeratore. La valuta si destra, cioè la seconda valuta, nel nostro esempio il dollaro, sta al denominatore e viene chiamata valuta quotata.

Quando si compra, il tasso di cambio di una coppia sta a indicare quanto si dovrà pagare per un’unità della valuta base usando la valuta quotata.

Nel nostro esempio avere un tasso di cambio di 1.1856 significa che occorreranno 1,1856$ per comprare 1€.

Quando si vende, viceversa, il tasso di cambio indica quanta valuta quotata si otterrà vendendo un’unità della valuta base. Nel nostro caso vendendo 1€ si otterrà 1,1856$.

Il prezzo visualizzato sui grafici forex è sempre quello della valuta quotata.

Se vuoi comprare lo farai quando crederai che la valuta aumenterà di valore rispetto alla valuta base (in gergo si dice che si apprezzerà), questo vuol dire che il momento migliore per comprare è quando penserai che il tasso di cambio aumenterà.

Se invece vuoi vendere ti conviene farlo quando penserai che la valuta base diminuirà di prezzo rispetto alla valuta quotata (si deprezzerà, in gergo) cioè quando penserai che il tasso di cambio diminuirà.

Long e short

Facendo forex ti imbatterai spesso in termini come long e short. Si dice andare long o aprire una posizione long quando si acquista mentre in caso di vendita si dice andare short o aprire una posizione short.

Mercato bull e mercato bear

Quando un mercato ha una tendenza rialzista viene definito bullish (bull, toro), quando invece il mercato tende a essere ribassista viene definito bearish (bear, orso).

Probabilmente queste definizioni derivano dal modo di attaccare dei due animali. Infatti i tori tendono ad attaccare dando cornate dal basso verso l’alto, come il grafico di un mercato rialzista, mentre gli orsi di solito attaccano alzandosi e dando zampate dall’alto verso il basso, come l’andamento del grafico di un mercato ribassista.

Un mercato viene detto bullish quando tende al rialzo dei tassi di cambio, viene detto bearish quando invece ha un andamento ribassista.

Prezzo ask, bid e spread

Quando effettui un’operazione sul mercato del forex devi tenere conto che ogni coppia ha due prezzi: uno detto ask e l’altro chiamato bid.

Il prezzo ask, chiamato anche lettera, è il prezzo di acquisto della valuta base ed è sempre più alto rispetto alla quotazione della coppia che visualizzi. Il prezzo bid, chiamato anche denaro, è invece il prezzo di vendita della valuta base. La differenza tra questi due valori viene definita spread, un termine che avrai già sentito nominare diverse volte.

Per capire meglio come funzionano i prezzi ask e bid e lo spread ti farò un esempio pratico. Poniamo di voler comprare la coppia EUR/USD che è quotata a 1.2345. In questo caso ipotetico abbiamo una quotazione di 1,2345. Il prezzo ask potrebbe essere di 1,2347 mentre il prezzo bid potrebbe essere 1,2343. Quindi se volessimo comprare la coppia in questo momento la pagheremo alla quotazione di 1,2347 e non di 1,2345. Invece se in questo stesso momento volessimo vendere la coppia la venderemo alla quotazione di 1,2343. Sta a noi trader capire, interpretare e sfruttare le fluttuazioni di mercato che ci permetteranno di ricavare profitto.

Nel nostro esempio avremo uno spread di 4 punti (1,2347 – 1,2343 = 4). Lo spread è un valore che influisce a nostro svantaggio nel momento in cui andiamo a effettuare una qualsiasi operazione sul mercato. Ma che fine fa lo spread? Chi ci guadagna?

Lo spread entra tutto nelle tasche del broker che ci permette di comprare e vendere coppie. Rappresenta il costo delle operazione che noi commissioniamo al broker. Infatti dobbiamo ricordare che noi non acquistiamo né vendiamo direttamente ma lo facciamo sempre tramite un broker che fa da intermediario con il mercato del forex. Ti ricordo che un broker può essere una persona fisica, un sito internet o anche un’applicazione sul tuo cellulare.

Quindi, ricapitolando, quando nel momento in cui entriamo in un’operazione, cioè acquistiamo una coppia, paghiamo un certo costo che è rappresentato dallo spread. Lo stesso accade anche nel momento in cui vendiamo una coppia.

Come postilla c’è da aggiungere che alcuni broker non fanno pagare lo spread, quindi sulle loro piattaforme non esistono il prezzo ask e il prezzo bid, ma fanno pagare delle commissioni fisse o percentuali.

Slippage

Lo slippage è la differenza tra il prezzo al momento in cui si ordina un’operazione, che sia di vendita o di acquisto, e il prezzo al moneto in cui l’operazione viene effettuata. in genere la differenza tra i due valori è minima o inesistente ma potrebbe aumentare in momenti di alta volatilità del mercato, cioè quando di hanno importanti fluttuazioni di prezzo in poco tempo. In sostanza dipende dal ritardo con il quale viene effettuata l’operazione rispetto a quando viene ordinata.

Il valore di slippage può essere sia favorevole che sfavorevole per noi utenti, si tratta di un valore casuale con cui dobbiamo fare i conti e non possiamo prevedere.

Gap

Il gap, “salto” o “divario”, è la variazione di prezzo che in genere avviene tra la chiusura dei mercati nel weekend e la riapertura del lunedì. Questo succede perché per noi i mercati chiudono a un certo orario mentre per le banche gli scambi continuano anche dopo la chiusura. Un gap può anche verificarsi in seguito a eventi importanti che possono avvenire durante la chiusura dei mercati. Per esempio se ci sono elezioni, catastrofi naturali, oppure altri eventi importanti a livello internazionale di natura politica o economica durante il weekend potrebbero verificarsi dei gap.

Alcuni gap possono essere previsti altri invece no. Nel momento in cui si sa che ci saranno elezioni durante il weekend è buona norma evitare di avere posizioni aperte sul mercato, giusto per minimizzare i rischi.

Swap e commissioni

Lo swap è un tasso d’interesse notturno che può essere sia accreditato che addebitato agli utenti che hanno operazioni aperte durante la notte.

Le commissioni sono invece i costi per eseguire un’operazione che ci vengono addebitati dai broker che utilizziamo. Le commissioni non sono applicate da tutti i broker e possono variare a seconda del broker che utilizziamo. È bene informarsi prima dei costi che ogni operazioni ha per evitare sgradevoli sorprese che possono incidere sui nostri ricavi.

A differenza dello spread le commissioni sono sempre fisse.

Liquidità

La liquidità è una caratteristica fondamentali dei vari mercati. Un mercato viene definito liquido quando su esso si svolgono molte operazioni sia di acquisto che di vendita . In questi mercati è facile trovare una controparte disposta ad acquistare o vendere valuta. Proprio per questo motivo questi mercati sono caratterizzati da uno spread più basso che quindi avrà un impatto meno marcato sulle nostre operazioni. Anche in relazione a ciò i mercati altamente liquidi tendono a essere più stabili.

Un mercato viene definito illiquido quando su di esso si compiono meno operazioni. I mercati illiquidi sono caratterizzati da uno spread più alto e maggiori variazioni di prezzo, perciò sono considerati meno stabili rispetto ai primi.

Di solito i mercati delle coppie maggiori sono liquidi e quindi più stabili mentre i mercati che trattano coppie esotiche sono illiquidi e quindi meno stabili e più soggetti a variazioni di prezzo anche elevate e imprevedibili che possono avere conseguenze davvero negative sui nostri investimenti.

Questo avviene perché meno liquidità c’è più le singole operazioni hanno impatto sui prezzi e quindi possono avvenire improvvisi aumenti o improvvise diminuzioni di prezzi.

PIPS

Il PIP è un acronimo che sta per percentage in point. È l’unità di misura utilizzata per indicare la variazione di valore tra due valute. Il PIP è, nella maggior parte dei casi, la quarta cifra decimale della quotazione. Per esempio se la coppia EUR/USD è quotata 1,2345 il pip è l’ultima cifra decimale, il 5. Se la quotazione della coppia cambia e arriva a 1,2347 avrà avuto una variazione di 2 PIPs, se la quotazione sale e arriva, per esempio, a 1,2355 l’incremento sarà stato di 10 PIPs rispetto alla quotazione iniziale di 1,2345.

Fanno eccezione le coppie che contengono lo Yen, in esse un PIP è la seconda cifra decimale. Le quotazioni dello Yen sono infatti caratterizzate dalla presenza di sole due cifre decimali. Per esempio Nella coppia EUR/JPY (JPY = Japanese Yen) quotata a 123,45 il PIP è la seconda cifra decimale. Nel momento in cui la quotazione sale a 123,47 l’incremento sarà stato di 2 PIPs.

Il PIP è l’unità di misura utilizzata negli scambi sul forex.

Per capire meglio ecco un altro esempio. Prendiamo la coppia EUR/USD quotata a 1,3245, essa è così schematizzata:

1,3245 -> 5 pips;

1,3245-> 40 pips;

1,3245-> 200 pips;

1,3245-> 3000 pips;

1,3245-> 10.000 pips.

In totale quindi saranno 13.245 pips.

Il PIP cambia valore in base alla coppia che si sta scambiando.

In genere è la piattaforma sulla quale operiamo a calcolare il valore di ogni PIP. Comunque la formula è:

valore PIP = 0,0001 / tasso di cambio

Nel caso delle coppie che contengono lo Yen la formula sarà:

valore PIP = 0,01 / tasso di cambio

Esiste anche una quinta cifra dopo la virgola che viene definita pipette ed è un decimo del PIP. Essa viene però spesso ignorata perché la sua utilità non è immediata negli scambi e il suo valore è estremamente ridotto nella maggior parte delle transazioni. La pipette viene però utilizzata dai broker per costruire i grafici e stabilire i vari tassi di cambio anche se spesso non viene nemmeno mostrata.

Lotti

Gli scambi di valuta sul forex avvengono in lotti. I lotti indicano una determina quantità di valuta, sono una specie di pacchetti. Hanno diversi nomi in base a quanto sono grandi:

  • lotto standard -> 100.000 unità;
  • lotto mini -> 10.000 unità;
  • lotto micro -> 1.000 unità;
  • lotto nano -> 100 unità.

Alcuni li chiamano anche contratti.

Alcuni broker non indicano i lotti nel momento in cui si compie un’operazione ma solo il numero di unità.

Come si calcola il valore di un pip?

Il valore di un pip varia da un lotto a un altro e può essere calcolato così:

valore pip = (0,0001 / tasso di cambio) x numero di unità

Per esempio se vuoi acquistare un mini lotto della coppia EUR/USD con quotazione 1,2345 il valore di un PIP sarà:

(0.0001 / 1,2345) x 10.000 = 0.81 $

Questo vale in tutti i casi in cui la valuta base non è il dollaro. Nelle coppie in cui in cui la valuta base è il dollaro (per esempio USD/EUR) il valore di un PIP è sempre 1$ in caso di mini lotto, 10$ in caso di lotto standard e così via.

Ecco un semplice schema per farti capire il valore di un pip nelle coppie in cui la valuta base è il dollaro:

Valore di un PIP quando la valuta base è il dollaro.

In caso di copie contenenti lo Yen la formula cambierà:

valore pip = (0,01/tasso di cambio) x numero di unità

Leva e margine

Si può investire nel forex avendo a disposizione solo piccole somme? La risposta è si.

Puoi investire nelle valute e avere discreti guadagni anche se hai poco denaro. Basta utilizzare gli acquisti in leva. Ma che cos’è la leva?

La leva finanziaria è uno strumento che ci permette di aprire posizioni anche se non abbiamo il capitale iniziale per farlo.

Per spiegare come funziona la leva finanziaria introduco un nuovo termine: il margine.

Il margine è la quantità di denaro che serve per aprire una posizione, in altre parole è la cifra che investiamo. Quando apriamo una posizione sul forex senza utilizzare la leva il margina coincide esattamente con il valore del lotto che stiamo acquistando. Quindi se vogliamo acquistare un lotto sa 10.000€ il margine è, se non utilizziamo la leva finanziaria, 10.000€.

La leva finanziaria ci permette di ridurre il margine richiesto dal broker anche di parecchio. I maggiori broker attuali permettono di aprire posizioni anche se si possiede meno del 10% del capitale richiesto.

Per esempio se volete ricorrere a una leva di uno a 10 (1:10) potete usare solo il 10% del margine richiesto. Per comprare un lotto del valore di 10.000 € vi basteranno solo 1000€.

Come si calcola la leva?

È possibile calcolare il margine richiesto con una semplice formula:

margine = (Tasso di cambio corrente x numero di unità)/leva

Per esempio, colendo comprare un mini lotto di EUR/USD con tasso di cambio a 1,2345 e leva di 1:10 la formula sarà la seguente:

(1,2345 $ x 10.000) /10= 12.345 $/10 = 1.234,5 $

Conviene usare la leva? È rischioso?

la leva è uno degli strumenti più discussi in ambito trading poiché per chi è pratico e ha esperienza risulta molto redditizio mentre per chi è alle prime armi o non ne è avvezzo all’uso è molto controproducente.

Usare la leva equivale a farsi prestare dei soldi senza avere la certezza di poterli restituire. Può generare grossi guadagni ma solo se si è davvero consapevoli e sicuri di quello che si sta facendo. È una lama a doppio taglio che sconsiglio di utilizzare se si è alle prime armi.

L’argomento è molto complesso e su come funziona la leva e come utilizzarla al meglio ne parlerò in un articolo a sé stante poiché l’argomento richiede un notevole approfondimento per essere capito.

Articolo in aggiornamento.